martedì 1 dicembre 2020

La vita di Sung-Chul, il maestro monaco Buddista

Parte II

Messaggi spirituali da Buddha

20. La vita di Sung-Chul, il maestro monaco Buddista

A me, Sung-Chul, originariamente non piaceva la vita del monaco Buddista. Non avevo mai aspirato a diventare un monaco. Ma maturato e divenuto sensibile, a poco a poco cominciai a tormentarmi sulla vita. Cominciai a pensare seriamente alla vita e alla morte degli esseri umani. Passavo giorni e giorni cercando di risolvere questo problema, e finii addirittura per abbandonare la scuola perché ero talmente assorbito da questo argomento nella mia mente. Ma il mio problema più grande era la salute cagionevole che mi preoccupava tanto. Dopo un po’ i miei genitori mi suggerirono di stare in un tempio tranquillo per riposarmi e guarire. Sembrava una buona idea, così segui il loro consiglio. Fu in questo modo che andai a vivere nel tempio dove stanno i monaci.

Nel tempio la mia vita ebbe un nuovo inizio. Da quando giunsi lì, tutti i pensieri che mi distraevano e tutti i problemi che assillavano la mia mente scomparvero, la mia visione divenne chiara e la mia salute migliorò. Dopo una lunga e tormentata meditazione, decisi di abbracciare la vita ascetica e di rimanere nel tempio per il resto della mia vita. Decisi in cuor mio: “Seguirò questa strada; devo andare a vedere.” Pensavo che aveva molto più valore studiare il significato della vita che sposarmi, mettere al mondo dei figli e vivere una vita comune con una moglie e dei figli. Sembrava che avessi stabilito fermamente la mia nuova direzione di vita.

Mi fu dato il nome di Young-Ju. Ero già sposato e avevo una moglie. Nonostante ciò scelsi di seguire la via ascetica. Non potevo smettere di pensare al sincero rincrescimento che provavo per mia moglie. E mi sentivo particolarmente in colpa verso mia madre, perché ero un figlio che aveva lasciato una triste ferita nel cuore di sua madre. Se così tanti figli come me lasciano ferite molto tristi nel cuore dei loro genitori, perché siamo nati? Forse sarebbe stato meglio se non fossimo nati.

Da allora, divenni un monaco non sposato e abbracciai la strada ardua  e difficile dell’asceta. Il mio carattere è generalmente stupido e privo di tatto. Se prendo una decisione, la seguo quasi senza compromessi, anche se mi manca qualsiasi capacità di realizzarla. Né il caldo né il freddo interferivano nella mia determinazione, mentre i vestiti, il cibo e il riparo erano gli ultimi dei miei problemi. Ignoravo quasi la vita delle persone e seguivo con assoluta determinazione diversi livelli di pratiche ascetiche per risolvere il problema della vita. Non sto cercando di introdurre la vita del “monaco Sung-Chul” attraverso questo scritto. Mentre parlo, il Buddha è fortemente pentito e fa ogni tipo di domande. Desidero chiedervi se sapete qual è l’uso del titolo “monaco Sung-Chul” qui nel mondo spirituale? Non serve da nessuna parte. Non è assolutamente utile. Nell’armonia di tutti gli esseri del cielo e della terra, Dio è l’esistenza suprema e l’unica causa del grande universo. A che serve avere grandi ricchezze quando non conoscete Dio? Dio è il genitore degli esseri umani, eppure i miei compagni Buddisti ancora non lo sanno. Come posso aiutarli in questo? Non è un problema comune!  

Durante i miei giorni come Young-Ju e come il monaco Sung-Chul, Dio era sempre con me nel mio cuore ma io non lo sapevo affatto. Se avessi conosciuto Dio prima nella mia vita, non avrei creato una situazione così straziante per i miei genitori e per mia moglie. Avrei vissuto la mia vita in una direzione migliore. Da quando sono arrivato qui e ho capito la realtà, non possono sopportare il dolore che provo nei confronti dei miei genitori e di mia moglie. Potrebbe sembrare che non serva a nulla rimpiangere questo adesso, ma persino il cuore di Buddha è spezzato. Così io chiedo ai miei compagni Buddisti sulla terra una cosa in nome del “monaco Sung-Chul”. Miei cari Buddisti e monaci Buddisti non sposati, vi chiedo sinceramente di prestare attenzione a tutto ciò che vi ha detto Buddha.

Mentre siete sulla terra, ottenete il riconoscimento di figli di Dio studiando e imparando bene gli insegnamenti del Principio Divino. Desidero che possiate credere fermamente che potete rinascere come figli di Dio. Tenete a mente la supplica sincera di Buddha. Qui, io ricevo la considerazione speciale e la cura generosa di Buddha. Grazie all’aiuto fornito da un nobile uomo, ho l’opportunità di offrire questo messaggio per iscritto ai Buddisti sulla terra. Il sentimento glorioso di avere un tale privilegio non può essere espresso adeguatamente.

Alzate tutti la testa e guardate lontano. Vedrete chiaramente il mondo di vera prosperità e pace. Io spero che tanti Buddisti, che praticano la vita ascetica e credono che le Sutre Buddiste siano tutto, crederanno anche ai messaggi che Buddha ha mandato dal mondo spirituale. Spero che un giorno ci incontreremo tutti in Paradiso.

8 Dicembre 2000


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